16/01/22 - Indigesto peccaminoso terrore pandemico

 


A scapito del benessere intestinale a volte nell'orario serale ci convinciamo, in famiglia, a sentire le notizie da qualche tg.
Anche questa sera, come altre volte, di fronte alle notizie sulla pandemia che ci lasciano sbigottiti, mia moglie riflette: 'perchè siamo sempre contro quello che dicono?'
E' una domanda retorica, ovviamente; stimola alcune riflessioni.

Nel tempo libero continuo a verificare i dati pubblici sulla pandemia, ormai i messaggi sono sempre più chiari; mi sembra però sempre meno utile pubblicarli, innanzitutto perchè moltissimi 'fanno le pulci' ai dati meglio di me (tra tutti segnalo Alessandro Bagnato si Sfero) e secondariamente perchè mi sembra sia diventato inutile indicare le pubbliche menzogne se anche il presidente del Consiglio può citare numeri a vanvera per giudicare lapersecuzione dei non vaccinati (dettagli: vedi ricorso Codacons/Draghi).
Si sentono scricchiolii che indicano un imminente crollo e l'evidenza del fallimento di una politica basata solo sul vaccino-che-non-vaccina sta ormai provocando un fuggi-fuggi generale e l'esibizione - stupevole, stucchevole - di nuove ardite tecniche di arrampicamento su vetro.
Il rifiuto ostinato e ripetuto con il quale il Ministero della Salute e  l'AIFA si sono opposti all'uso di cure precoci ufficiali (nonostante il pronunciamento del Senato), l'accoglienza del ricorso  al TAR Lazio su questo argomento, l'evidenza dell'efficacia di queste cure (integrate o meno ai vaccini) nei paesi che le hanno ufficialmente adottate dovrebbero fare sobbalzare sulla sedia ogni italiano; invece si sta quieti, tranquilli, se malati  in 'vigile attesa' dell'ospedale e dell'intubamento così da ingrossare i numeri che giustifichino la persecuzione..

Guardando indietro ai due anni pandemici e cercando di tirare le fila c'è un aspetto che mi colpisce, con buona pace di tutti coloro che si stracciano le vesti nel paragonare - orrore e dannazione! -  la gestione della politica pandemica con gli eventi europei di un secolo fa.
E' il ricorso al terrore.
La comunicazione istituzionale è diventata la 'fabbrica della paura': dati quotidiani sui morti, sui reparti ospedalieri stracolmi, sul pericolo mortale della non vaccinazione, immagini di 'pentiti' che invocano il vaccino; accompagnate dalla retorica del bravo nonno che accompagna il nipote al centro vaccinale, del selvaggio che porta a spalle il padre verso il salvifico vaccino.
Sono di questi giorni due articoli, uno relativo ad un giornale danese e l'altro ad una commissione nazionale del Regno Unito, dove si chiede scusa per aver artificialmente alimentato un clima di terrore.

'Abbiamo fallito', ha titolato il giornale danese Ekstra Bladet, quando i dati sul coronavirus pubblici dipingevano 'un mostro che aspetta solo che ci addormentiamo per poter colpire nell'oscurità della notte', perchè 'Per quasi due anni siamo stati quasi ipnoticamente preoccupati dalle cifre quotidiane del coronavirus delle autorità', 'non siamo stati abbastanza vigili' e  descrive su cosa avrebbero dovuto vigilare, cioè sulla certezza delle cifre offerte dal governo; si scusa con i lettori per non averlo fatto.

Il SPI-B , analogo al nostro CTS per il Regno Unito, aveva suggerito al governo di 'aumentare il livello percepito di minaccia personale', perchè troppo pochi non si sentivano ancora sufficientemente minacciati personalmente.
'Non sufficientemente minacciato personalmente', espresso da un organo governativo, dà i brividi; ma assume concretezza nel ripercorrere la comunicazione italiana.
Continuo dall'articolo (riportato da Laura Dodsworth sul Telegraph) che cita l'affermazione di Gary Morgan, psicologo del SPI-B: 'Chiaramente, usare la paura come mezzo di controllo non è etico. Usare la paura sa di totalitarismo. Non è una posizione etica per nessun governo moderno.'
Altre affermazioni di componenti del team:
“Si potrebbe chiamare la psicologia 'controllo mentale'. Questo è quello che facciamo… chiaramente cerchiamo di farlo in modo positivo, ma è stato usato in modo nefasto in passato“
“L'uso della paura è stato sicuramente eticamente discutibile. È stato come uno strano esperimento. Alla fine, si è ritorto contro perché la gente si è spaventata troppo“
“La pandemia è stata usata per prendere il potere e guidare verso comportamenti che altrimenti non avrebbero luogo… Dobbiamo stare molto attenti all'autoritarismo che si sta insinuando“
"Scientists on a committee that encouraged the use of fear to control people's behaviour during the Covid pandemic have admitted its work was “unethical” and “totalitarian”.

Qualcuno può sostenere che la paura potrebbe essere necessaria per fare agire le persone di fronte ad un pericolo così grande come quello pandemico. Questo tipo di pensiero non mi appartiene, lo lascio ai nostalgici dell'uomo forte che prende le decisioni per il bene di tutti.
L'atteggiamento opposto è quello di presentare il più possibile l'evidenza dei dati, in modo da convincere tutti della bontà della politica vaccinale intrapresa. Lo predico da mesi: datemi i dati e mi convincerete.
Viceversa abbiamo sempre meno dati ed i pochi che abbiamo sono a volte inutilizzabili; il divieto di eseguire autopsie sui decessi, la mancanza di una farmacovigilanza attiva (ma che ci voleva? Avrebbe fugato tutti i dubbi sugli eventi avversi), la mancanza di dati di dettaglio umiliano chiunque cerchi di farsi una idea autonoma.
Ultimamente, inoltre, li si vogliono ancora cambiare le modalità di fornitura dei dati impedendo di fatto una indagine completa.

Chiunque può testimoniare il clima di terrore che abbiamo vissuto, accompagnato dalla creazione di un gruppo-bersaglio, un capro espiatorio, i non vaccinati; ai quali sono addossate tutte le colpe, dal Presidente del Consiglio, dal Presidente della Repubblica, financo dal Papa, e soprattutto dalla narrazione pubblica, tv e giornali.

Mia moglie continua a fissarmi: 'perchè siamo sempre contro  quello che dicono?'
Per risponderle il pensiero va all'ultima immagine che ho visto (da scenarieconomici.it), è la prima pagina del 'Corriere della Sera' di qualche anno fa.
Il 25 aprile 1945  titolava 'Duecento divisioni sovietiche urtano contro l'indomabile volontà di tutto un popolo' (i tedeschi), e riportando il messaggio di Mussolini ad Hitler: "Per quanto dura sia la lotta il corso della guerra sarà mutato dall'impareggiabile eroismo della nazione germanica'.
Mi chiedo: quanti pensate possero contro l'informazione nazionale allora? Quanti lo erano in questa nostra terra di resistenza?
Ma percaritaddiddio e - di nuovo - orrore e dannazione (cit.), il paragone non si può fare. Si ricorda che la bestemmia è reato e sciacquati la bocca prima di parlare di certe cose.

Qualcuno oggi pensa che non sia così, che l'informazione - suvvia - sia obbiettiva, che quegli italiani, il cui maggiore diffusore di notizie raccontava la narrazione di regime, non esistano più, oggi sarebbe diverso, eccheddiamine!
Bene, allora prendete la home page del Corriere della Sera di oggi e segnatevi i titoli sul bollettino dei morti, sui 'non vax' e sulla 'Vigile attesa'; potrebbero tornare utili tra poco per dimostrare quale fosse stata la narrazione, solo poco tempo prima.

Tornano in mente i grandi affreschi del Giudizio Universale; nell'immagine ne vedete uno che m'è caro, nella controfacciata dell'abbazia di Pomposa.
Anche in quel caso era chiara la definizione di un gruppo sociale, i 'cattivi', i peccatori gettati nel fuoco della Geenna; attraverso questa narrazione la Chiesa, o meglio la sua parte aberrante, usava la paura nelle persone per imporre il dominio secolare.
Cosa è cambiato da allora? Non li chiamiamo 'peccatori' ma 'non vax', ma il giudizio è simile e la sentenza di condanna pronunciata da quello che Wu Ming 1 chiama 'ratiosuprematismo' , la nuova religione imperante ("Q di Quomplotto", edizioni Alegre, utile a chi voglia conoscere il complottismo oltre wikipedia) con i suoi Sacerdoti ed i suoi Riti, anche su digitale terrestre e comondamente on demand sul costro smartphone con un semplice click sull'app gratuita..

Le menzogne hanno le gambe corte.
Il mio timore è nei confronti della reazione di tutte quelle persone che si sentiranno ingannate, quei giusti ai quali vanno tutti gli abbracci che ho, che di tutto cuore sono corsi a vaccinarsi per il bene altrui.
Poi hanno scoperto quanto questo non fosse vero, ma almeno era per il bene proprio, evitando i peggiori sintomi della malattia.
Se poi scopriranno che in realtà in tanti casi, soprattutto per quelli sani, non è neanche servito a quello, perchè potevano rischiare una influenza ben curata per una immunità quasi permanente invece di trovarsi col sistema immunitario a pezzi per tutta la vita ed una protezione che scade coi tempi dello yogurt?
E, ancora, se scopriranno che lo stato ha pagato con i loro (nostri) soldi ai privati tutti i miliardi che invece aveva tolto ogni anno alla nostra sanità, quella pubblica?
Se poi penseranno che quella stessa classe politica che ci ha fatto perdere il valore dei salari negli ultimi trent'anni più di ogni altro paese in Europa invece di potenziare strutturalmente il nostro sistema nazionale di cura ha preferito pagare - molto bene -  qualcuno perchè gli risolvesse il problema, ed ha - ancora - sbagliato?

Secondo me queste persone si imbufaliranno.

A questo mi porta la riflessione.
Guardo mia moglie, che preoccupandosi della mia digestione spegne la tv, vede il mio sguardo un po' attonito e dice dolce 'tranquillo, non ti preoccupare'.
Io in realtà sono un po' preoccupato, perchè certe cose non le digerisco.

Non finirà tutto bene.









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