28/3/20 -Virus, a fondo; mostri collettivi e un riguardo per le donne



Volentieri rispondo alle provocazioni che la pubblicazione dei due scritti (il morbo infuria, aspetti simbologici del covid-19) sul coronavirus ha generato; mi hanno aiutato a comprendere bene dove il mio messaggio sia arrivato chiaramente e dove, invece, sono evidentemente stato poco chiaro.
Ringrazio di cuore chi ha avuto la pazienza di leggere e  mi ha fatto la cortesia di rispondere; mi ha veramente aiutato, è stato una luce in un periodo così scuro, triste, funestato dalle morti vicine.
Insieme alle risposte vorrei integrare queste righe con una ulteriore provocazione, affrontando un tentaticvo di spiegazione della diversa percentuale di donne e uomini colpiti dal morbo. 
 

Le provocazioni: ma che ti credi di scrivere?

Cerco di elencare le principali provocazioni:
  • eccessivo accenno sugli aspetti simbolici a denigrazione della scienza, unico faro reale a nostra disposizione; sovravalutazione della visione alchemica (inclusa una certa bonaria presa in giro)
  • sottovalutazione degli aspetti di eterodirezione della pandemia dettati da interessi economici/geopolitici (se esasperato = complottismo, a diversi livelli)
  • nell'uso della simbologia, una indifendibile pretesa universalistica e atemporale invece di una più proficua lettura nel contesto socio-temporale.
  • posizione eccessivamente tradizionalistico/idealistico/occidentale dove l'ordine metafisico è l'unico oggetto illuminante.
  • accenno ad una possibile posizione eccessivamente fatalistica / johnsoniana.
  • visione edulcorata di una Natura sapiente che paternalisticamente ci schiaffeggia quando ci comportiamo male
  • richiesta di una elaborazione simbolica del pangolino  :-)


Non ho trovato, mentre la aspettavo, qualche posizione a difesa del caso - o 'fato' - che comanda imperscrutabilmente i nostri destini.
Cerco quindi di chiarire la mia posizione perchè sono certo che in questa situazione ognuno abbia la propria e sia buona pratica condividerla a qualche livello, foss'anche di dubbio o di incertezza; più avanti cercherò di spiegarne il motivo.
 

I chiarimenti: ecco cosa credo di scrivere su covid-19

Per chiarire la mia posizione penso sia centrale il pensiero sotteso alle due domande inserite nel primo scritto:

Tornate indietro nelle caverne dello Yunnan; pensate di avere davanti il pipistrello che infetterà il paziente zero. Pensate veramente che eliminandolo avreste eliminato il coronavirus? Secondo una visione scientifica, si.
Tornate indietro nel tempo a quando Hitler era un bambino; pensate veramente che evitandogli una infanzia difficile o togliendolo di mezzo avreste evitato il nazismo? Scientificamente sì.
Ma in entrambi i casi, ciò che io penso è NO

Da questo possono ricavarsi alcune osservazioni:
  1. viene eliminata ogni posizione causale/meccanicistica dei due, per quanto diversi, fenomeni sociali
  2. essendosi verificate tanto la pandemia quanto il nazismo, si suppone l'esistenza di un agente causale diverso e contenente quello diretto (pipistrello - Hitler).
Questo agente causante in entrambi i casi è interpretabile da quanto scritto con le caratteristiche di collettivo e inconscio, e qui sta forse la chiave che mi consente di isolare la mia posizione e affinarla alla luce delle utili critiche ricevute.

Com'è noto dalla psicologia l'essere umano è costituito da una parte conscia e raziocinante e da una parte inconscia ed istintiva; questa seconda è da distinguersi tra l'inconscio personale, sede dei ricordi rimossi (Freud)  e dall'inconscio collettivo (Jung), imprinting che riceviamo dall'appartenere alla nostra famiglia, razza, genere e specie umana nel corso dell'ontogenesi umana e della filogenesi personale; l'inconscio collettivo si comporta come radice comune che collega con intensità varia tutti gli esseri umani ed ha le caratteristiche di atemporalità e universalità, com'è chiaro nel sogno e com'è riconosciuto essere nel linguaggio simbolico che dall'inconscio collettivo pesca a piene mani.
Mi astengo da dimostrazioni esistendo una ampia letteratura al riguardo.

Esattamente per questo motivo ho utilizzato la lettura simbolica: perchè va oltre il tempo e la geografia, ed il cercarne l'aiuto è medicina catholica, universale.
L'inconscio collettivo è costituito dalle parti sconosciute (=fuori dal conscio) delle singole persone che si uniscono e formano forze a volte incontrollabili; ne ha  esperienza chi sente il trascinamento del tifo da stadio o è stato trasportato dallo spirito di gruppo che si genera in situazioni di isteria collettiva. Nel precedente scritto ho dedicato qualche parola al ruolo della rete in questo senso.
 


Si raccoglie dalle singole persone in rivoli sempre più grandi fino a formare fiumi impetuosi: è il Wotan di cui si parlava precedentemente; è una forza che si ingrandisce fino a quando non ha una manifestazione, una epifania fisica e reale, finchè non esonda dagli angusti argini in cui le coscienze l'hanno stretta e diventa realtà, fatto storico tangibile, com'è stato il nazismo e com'è la pandemia.
Solo allora la bestia assetata di sangue ha il suo tributo di sangue e si placa; la bestia fondata dai pensieri rimossi, da ciò che non è bene pensare, da ciò che la nostra benpensante società ci fa rifiutare di ciò che siamo; è la polvere sotto il tappeto della nostra coscienza.
Che sia dovuta ad un rimosso sessuale o dalla inconsapevole vergogna di un ingiusto guadagno fa poca differenza.
Bene lo sapevano gli antichi che si ingraziavano gli dei con sacrifici che simulavano quello umano, per evitarlo; la stessa preghiera rimane in feste e riti dei quali abbiamo perso radice (i falò che bruciano i fantocci, sega-la-vecchia, o anche i veri sacrifici animali).

La mia valutazione è quella per cui il modo di pensare della civiltà odierna, assunta, incarnata e mediata dal libero arbitrio di ogni singola persona, abbia collettivamente e inconsciamente creato un mostro che ha avuto la sua manifestazione in covid-19, al quale ora stiamo versando il tributo di sangue.

Tutto ciò presuppone una capacità di azione del pensiero collettivo sulla materia, una noetica dell'inconscio raccolto a fattor comune; nel considerare la potenza creatrice del pensiero non sono certo solo; dal giovanneo all'inizio era il verbo alla potenza generatrice del pensiero e della parola della cabala ebraica siamo circondati da concetti che legano direttamente il frutto della mente con l'artto creativo.

Ciò detto, se sono riuscito a spiegare la mia visione questo mi consente di mettermi al netto:
- delle affermazioni sull'essere poco 'scientifico', perchè siamo su un terreno al di là del pensiero scientifico galileiano positivista (e meccanicista, aggiungerei)
- delle suggestioni sul complottismo e sulla eterodirezione della pandemia; non ci potrebbe essere alcuno in grado di governare le potenze inconsce a cui ho accennato
- delle 'accuse' di rivolgersi ad un piano metafisico illuminante; non c'è alcuna metafisica in quanto ho esposto, me ne tengo ben distante da territori a me sconosciuti e impossibili da utilizzare nei ragionamenti
- altrettando da chi mi vede nella posizione di considerare la madre Natura che benevolmente schiaffeggia l'essere umano 'cattivo': non è questo il caso, non c'è una madre Natura esterna all'uomo stesso, altro-da me, è bensi l'insieme degli uomini ad agire.
- dalle accuse di fatalismo: non c'è alcuna casualità o avvento del fato avverso nel mio ragionamento, bensì un susseguirsi di cause che prima o poi devono trovare sfogo
- mentre non mi mette affatto al riparo della mancata lettura simbolica del pangolino.
 

Cherchez la femme? il morbo colpisce diversamente uomini e donne.

Nello scritto precedente avevo dedicato un paragrafo al male accennandone alla rimozione che ne è stata operata nella nostra bimillenaria  cultura.
Tale rimozione fa sì che sempre di più ce ne teniamo lontani, così come ci teniamo lontani da virus, batteri e malattie con sempre maggiori protezioni e vaccinazioni  diventando così sempre più vulnerabili, come il citato faraone.
Per conservare un equilibrio la pandemia reintegra nella nostra vita ciò che abbiamo escluso; lo fa dolorosamente, dobbiamo piangere i nostri morti.
La frase che mi pone a distanza da molti dei lettori è proprio la premessa: per conservare un equilibrio, perchè ritengo che comunque di questo equilibrio l'essere umano viva. Mi pongo quindi in disparte rispetto a chi, illuminato dalla fede, sostiene che Cristo ci ha liberati dal male ed ha la possibilità e la fortuna di avere posizioni diverse dalla mia.

Mi piace portare nel ragionamento l'equivalente alchemico di uomo e donna, cioè i due principi Sol e Luna; altrettanto si può comunque trovare al di fuori della scienza regia, soprattutto nella sua sorella maggiore, l'astrologia.
Sol è il principio maschile, divisore, forte e coraggioso; è il leone e rappresenta la coscienza.
Luna è il principio femminile, accogliente, generatore, dolce e accondiscendente; è il principio acquatico  e rappresenta la sensibilità sotterranea, l'inconscio o, meglio, l'ombra.
L'alchimia è una digressione nella psicologia trasposta in termini attraverso le proiezioni dei comportamenti delle sostanze fisiche sul piano del pensiero che è giunta, ben prima della nostra psicologia del profondo come sostenuto da Jung, ad osservare la componente solare/maschile della coscienza dell'uomo insieme alla componente umbratile/femminile del suo inconscio. Essendo l'alchimia storica  essenzialmente condotta da uomini (ma quasi mai senza donne) per le donne vale l'inverso, ossia coscienza lunare/femminile ed inconscio solare/maschile.
Se effettivamente uno dei componenti del morbo è provocarci ad integrare anche il male nelle nostre vite, lo spirito femminile è già pronto, è già più adatto perchè conosce la sofferenza di natura e perchè è capace ad ammorbidire i contrasti, ad accogliere, laddove l'uomo al contrario si presenta resistente e immodificabile ed ha quindi più necessità che il morbo lo riporti all'equilibrio della natura.

 

Conclusione.

Spero di avere in qualche modo chiarito la mia posizione che, per quanto scivolosa e instabile, mette un punto fermo su quella che è la mia visione odierna. Potrà certamente cambiare anche tra pochi minuti di fronte ad argomentazioni diverse che mi convincano, ma ritengo importante in questa fase storica sostenere delle posizioni e non meramente osservare suggestioni.
La situazione interroga tutti in modo insopprimibile; il pronunciarsi ed il mettere sinceramente in comune la propria visione, per quanto temporanea, insicura e vacillante possa essere, ritengo sia un atto fondante della ricostruzione dell'uomo dopo-covid, in un tempo in cui il copia-incolla del'altrui pensiero diventa il modo di esprimersi, spesso con riserva a protezione di una esposizione troppo evidente.

Il coraggio di esporsi è necessario; così come gli incontrollabili vergognosi pensieri rimossi diventano il mostro che genera il morbo, allo stesso modo i coscienti pensieri messi in comune possono diventare la forza collettiva che riscatterà il nostro genere; così che il tributo in vite umane sacrificate al mostro - alla cui memoria è dedicato questo scritto -  non sia stato vano.
 
Italo Losero - 29 marzo 2020



P.S.: manca l'interpretazione simbolica del pangolino. Per ora lasciamolo riposare, ci sarà tempo.





 

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