Pietre che parlano di luce.

Luce, cos'altro.

Non vediamo altro che luce.
Non fotografiamo altro che luce.
Non sogniamo altro che luce.

(pausa - sognamo o sogniamo? boh)

La luce definisce il nostro mondo.
La luce permette alle cose di esistere.
La luce è la sorgente del mondo.

Il sole è la luce.
Le altre luci sono una imitazione.
Alcune meravigliose: la stella del mattino, ad esempio.

La luce è una vibrazione dello spettro elettromagnetico;
in una certa determinata frequenza, da tot a totaltro.
La luce è definita in base all'occhio, a quello che può vedere.
Da tot a totaltro.
Tutto il resto non è luce, è vibrazione elettromagnetica e basta.

La luce è quello che l'occhio vede,
La luce è ciò che l'uomo conosce
La luce esiste da quando esiste l'uomo.

Non esiste la luce senza l'uomo.
Non esiste la luce senza l'uomo.
Non esiste la luce senza l'uomo.

Fiat Lux.
Et lux facta est.


Non stupisce, infine, che il creatore della luce, il Sole, sia stato assimilato a Dio o percepito come tale in tutte le religioni primitive, e non solo.
E' lui che crea il mondo che percepiamo.
Assume particolare rilievo nell'architettura romanica l'uso della luce, epifania divina nel Tempio, luogo di incontro con l'uomo.
Questi oculus, queste leggere aperture circolari che spezzano la drammaticità dei massicci volumi e degli archi a tutto sesto sono veramente significanza dell'ingresso di un elemento di ordine superiore nella massiccia realtà del quotidiano.
Particolare, in questa foto, l'oculus in un abside; probabilmente incaricato di portare luce nel giusto punto al giusto momento.
Strana chiesa, questa di Santa Maria del Tiglio, a pianta ottagonale; monumento nazionale che porta un particolare esempio di romanico, costruito molto vicino a quei maestri comacini costruttori di cattedrali in giro per l'Europa, da far pensare ad un momento di creatività, quasi un esercizio di stile.
Il loggiato, le colonnine, le monofore, le cappelle laterali, i marmi bicromi, questo strano oculus, le diverse profondità degli archi; anche all'esterno, una particolare ricerca di messaggi nello scavare lo spazio alle monofore con più livelli di profondità: indizi di un passaggio.
Asimmetrie interne, come da manuale del bravo costruttore di cattedrali romanico, a cui rispondono simmetrie esterne quasi fossero l'evoluzione intellettualistica di un pensiero massiccio; quasi che il passaggio dall'interno all'esterno simuli quello dal romanico al gotico. quasi fosse una sublimazione dalla terra all'aria, perdendo la solidità e acquisendo lo slancio spirituale verso l'alto, figliando sesti acuti e vertiginose verticali.

Uomini che scolpiscono le pietre; pietre che parlano di luce.
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