Mont Saint Michel - L'onda amata

Questo video vuole essere  un racconto dello stupore dell'uomo di fronte al sacro.

Si apre con una citazione da 'Before Chartres' che introduce il viaggiatore all'incontro con il luogo e lo spettatore a ciò che sarà il video rimandando alla nostalgia del sacro che spesso viene tradita in luoghi a volte immiseriti dall'aspetto commerciale.

Di qui il video si presenta in due  fasi separate dal suono delle campane: prima l'avvicinamento e ascesa e dopo l'incontro con il luogo.
L'avvicinamento è accompagnato da una musica leggera con sentori di estate e di viaggio, quindi la salita tra le caotiche vie del borgo viene premiata dal volo dei gabbiani intorno alla cattedrale; i primi segni del romanico provocano il risveglio del senso del sacro, sottolineato dal battito cardiaco.
Il culmine dell'ascesa è rappresentato dalle campane che chiamano al vespro; con il suono l'anima è risvegliata e conquistata dalla sacralità del luogo, così unica nel suo genere.
Per questo alle immagini delle antiche mura si alternano quelle delle distese quotidianamente conquistate dall'acqua e dell'aria solcata dai voli leggeri per evocare il sentore mistico che solo questo luogo può evocare.

La musica scelta è un'aria di Vivaldi da "Filiae maestae Jerusalem", chiamata "Sileant zephyri" dai primi suoi versi, che porta nelle parole l'onda amata a cui si fa riferimento nel titolo, in un tentativo di raggiungere una sinestesia anche semantica tra immagini e suoni; per evitare il rischio che rimanesse inosservata vengono indicati i versi.
L'anima, stordita e ammaliata dal luogo, scende a terra, torna in basso tra gli uomini, attraverso una serie di immagini oniriche, controluce che esaltano il momento del tramonto e l'attenzione delle persone per un luogo così originale.
Il video si chiude con l'immagine di una persona, idealmente il protagonista del viaggio, che osserva muto l'inesprimibile esperienza che il luogo gli ha donato.

Condividi su