Il sogno del riccio - La fontana dell'Aris

Comporre un video, mettere insieme suoni e immagini, come ogni manifestazione artistica richiede che l'autore metta parte di sè in ciò che produce; soprattutto la parte più inconscia, scoperta, sensibile.
A volte succede di più, altre di meno; altre ancora così forte da turbare.
E' un piccolo video, meno di cinque minuti, su un minuscolo luogo ai più insignificante; una fonte coperta da una tettoia ai margini di una grande pietraia.
E' uno scrigno di sensazioni.

Qualcosa era stato scritto di questo luogo su lacassa.net, ed è stato pubblicato qualche tempo fa un video che riguarda la stessa rossa roccia, il colle Lunella, più in alto.
Ed è questa rossa roccia a fare da catalizzatore dei pensieri, a guidare il racconto che parte con passi e finisce nel sogno.

La roccia è rossa, contiene ferro; materiale, colore e minerale che nell'antica suggestione astrologica portano a Marte, all'Ariete e al Leone; cioè forza, mascolinità, coraggio, potenza; anche furia, primavera, esplosione.
Oltre alla particolarità del suono di queste pietre, per il quale rimando a lacassa.net, camminando sulla pietraia si sente, invisibile,  sotto le rocce scorrere l'acqua.
Fenomeno abbastanza strano; non siamo nell'impluvio del monte, nel quale scorre più minuto ruscello.
L'acqua è Luna, Venere, Cancro; dolcezza, bellezza, femminilità, è il sapore dei frutti di giugno; lontanissima dai sentori marziani, eppure qui scorre sotto, ne è alla base.
Sotto la tettoia scorre la fonte e ci sono tavoli di pietra su basi di rosso ferro quasi a riassumere al viandante il senso del luogo, fermandosi a rimirare nell'aria limpida il panorama del piano.

La composizione del video


La musica è alla base del racconto; è una nenia, una filastrocca o una preghiera e bene si presta a descrivere lo stato magico onirico che si vuole rappresentare.
La composizione è divisa in tre parti: una introduzione con arpeggio, una parte centrale con arpeggio e voce, una parte finale in cui cambia la voce assumendo valenze fiabesche.
Le tre parti sono divise dalle sequenze degli amenti gialli dei noccioli; rappresentano la forza della vita (Marte) e, attraverso la mascheratura che riporta lo scorrimento del giallo sulle clip precedenti e seguenti, fanno da collante tra le due parti; lo schema diventa
  • prima parte - avvicinamento
  • amenti
  • seconda parte - fonte e pietraia
  • amenti
  • terza parte - sogno

Gli amenti vorrebbero diventare, immodestamente,  le 'promenade' che legano i 'quadri' di Mussorgsky.
Gran parte delle clip e delle foto sono legate tra loro attraverso transizioni a dissolvenza incrociata di durata pari al suono di chitarra che le sottolinea.

Nella prima parte è stata inserita una clip introduttiva, una ripresa dal drone, che partendo dal paese descrive il percorso per arrivare al luogo; è stato associato il rumore di passi per accompagnare lo spettatore nell'avvicinamento.
La seconda parte è stata suddivisa in due sottoparti: la fontana stessa e la pietraia vicina.
Per descrivere la fontana, vero centro emozionale del video, sono state utilizzate fotografie sugli oggetti fissi e video sulle parti in movimento, cioè sull'acqua; si è introdotta in questo modo la coppia pietra/acqua.
Per descrivere la pietraia si sono utilizzati soprattutto video portando l'atttenzione all'acqua sottostante 'scendendo' in basso con le riprese e riprendendo il rumore dell'acqua che scorre sotterranea.
La terza parte, il sogno, è costituita da video con l'inserimento di effetti in modo da simulare
- la pietraia che diventa un lago, riproponendo ancora il legame acqua-pietra
- l'avvicinamento alla fonte con simmetria assiale verticale che nel contesto della valle diventa un riferimento più che pal ese al femminile; l'osservatore attento vedrà un viso disegnato nelle forme che si compongono
- un sequenza complessa e geometrica che ereditando da quella precedente un centro vorace (il riferimento ai fiori di Gerard Scarfe nei disegni di 'The wall' dei Pink Floyd è possibile) passa attraverso geometrie cangianti alla rappresentazione multidimensionale del territorio; il livello onirico si innalza con la costruzione di forme costruite dai rami degli alberi che riportano ai mandala indiani

Sul fermo sequenza dei mandala termina il video, riportando lo spettatore alla ricerca di senso tra gli opposti acqua/pietra.

In totale sono state registrate circa due ore di riprese video e 80 fotografie,
Le riprese sono state effettuate con drone DJI Mavic Air 2, fotocamera Canon 5D, smartphone OnePlus 8T con sistema FilMic PRO e stabilizzato con ZhiYun Smooth 4; il tutto montato con DaVinci Resolve 17.



E' un video dedicato ai lacassesi che conservano questo luogo caro nel cuore; per chi voglia raggiungerlo con una passeggiata, non sarà avaro di suggestioni.





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