Krueger

i ruggiti dell'anima

di Leo Altoriso

Astronavi

La chiesa, l'edificio intendo, è un mediatore, anzi, un 'vestito' che si può indossare per librarsi oltre.

La chiesa (parlo qui di quelle romaniche) riproduce, in piccolo, il macrocosmo: in alto la volta stellata (che bella, in questa foto; ed è ottagonale che meriterebbe qualche parola in più) , in basso la terra.

In alto le figure tonde, spirituali; in basso quelle quadrate, materiali; spesso le 'lunette' che si formano raccordando un cerchio ad un quadrato sono occupate dal tetramorfo (i simboli degli evangelisti, o dei quattro fiumi del paradiso, o dei quattro elementi, eccetera)

Così, a frequentare una chiesa di queste, ci si può sentire in questa situazione:

- al centro di tutto l'uomo, cioè voi che si state entrando e avete il naso all'insù a mirar tanta gloria;

- attorno a voi, come se fosse un guscio, un'architettura che convoglia in sè come immagine il macrocosmo intero; è una specie di concentratore di energie, o di significati, che è la stessa cosa;

- attorno alla chiesa il mondo, il cosmo intero, la casa della razza umana.

Ci troviamo così, noi lì in quel posto, naso compreso,elevati alla potenza; l'uomo, immagine del macrocosmo (a sua immagine e somiglianza), inserito a sua volta in una architettura anch'essa immagine del macrocosmo: tre livelli simili per significato, diversi per immanenza, per espressione esteriore.

Di qui, si potrebbe partire per un bel viaggio: tentiamolo.

Individuati gli assi maggiori della chiesa e cioè:

- l'asse abside - navata, che tipicamente nasce ad est col sole che sorge nelle luci dell'abside e che tramonta nell'ovest nel portone della navata

- l'asse del transetto, tipicamente nord/sud, che intersecal'asse precedente, individuando la zona del 'santo dei santi', la parte tipicamente elevata su gradini della chiesa ( ma qui dovremmo parlare dell'arca dell'alleanza e del tempio di Salomone e magari del mare di bronzo, e non è cosa, ora)

- a partire dall'incrocio dei due assi preceedenti e ad andare verso l'alto e verso il basso, l'asse verticale che, tipicamente, intercetta in alto la cupola ( o una delle cupole) dove, altrettanto tipicamente è dipinta la colomba dello Spirito Santo; verso il basso si trovano le zone dove venivano seppelliti i morti, o dove ci sono (sotto l'altare) le reliquie dei santi, facendo dell'asse dal basso verso l'alto una via di elevazione che oltrepassa la condizione fermo/morte verso il movimento/vita (ah, Dante, quante ne sapeva: nel paradiso luce e movimento).

Ben, ora che abbiamo in testa i due sistemi di significanza, mettiamoli insieme: al centro di tutti una costruzione tipicamente chiamata altare, che deve avere quattro gambe e magari anche una centrale, che deve essere di pietra, che deve essere rettangolare.

Poniamo l'uomo davanti all'altare; intercettiamo il punto esatto in cui l'uomo assorbe e invia il massimo delle energie dell'architettura.

Magari facciamolo anche di solstizio, quando (tipicamente, sempre) il sole entra dall'abside al mattino, colpisce la nuca dell'uomo che si pone braccia aperte e forma una croce, a replicare la struttura transetto/navata in modo verticale.

Beh, tutto questo è potente; per chi crede e per chi no.

Qui c'è senso, forza e significato per ogni appartenente al genere umano; anche solo nel contemplare tanta grazia, o di 'vestirsene', all'occorrenza, per qualche viaggio interstellare.

[Pieve di santa Maria Assunta, Soncino - Cremona ]