del calcio

Del gioco del calcio.

E' un po' snob, togliersi dalle discussioni sul calcio; ma alla fine ti rendi conto di essere una mosca bianca, perchè tutti gli altri ne parlano eccome, del calcio.
Sento un amico dire 'il nostro problema è che non abbiammo una difesa che...'
Come sarebbe a dire 'il nostro problema?' Magari è un problema della squadra, dell'allenatore, dei giocatori, chessò, dell'organizzazione!
Ma come può diventare 'il nostro problema?'
Di chi, di noi, dell'umanità?
Chi nè parla è sinceramente angustiato, per 'il nostro problema', ed i suoi interlocutori sembrano altrettanto coinvolti ed intristiti; cercano e propongono soluzioni, punti di vista, possibilità.
Spremono la  mente per dire qualcosa di utile, di costruttivo, di logico, per risolvere 'il nostro problema'.
Lo sentono sinceeramente, con devozione direi, e mi perdo un poco ad ammirarli, a compatirli - nel senso buono - a patire con loro la pena del 'nostro problema', di quella difesa che, effettivamente, ci angustia.
Neanche lontanamente penso che ben altri siano i nostri problemi, ben altre siano le angustie del mondo; mi perdo in loro, nella loro sincera sofferenza, nella pena che soffrono.
Ed un poco mi dispiace di non soffrire così tanto per 'il nostro problema', ed in qualche momento vorrei conoscerlo meglio per poter contribuire, anch'io, a risolverlo: dire la mia, aiutare.
Ma non ho soluzioni; non conosco il calcio, la squadra, i giocatori, i misteri i simboli le astuzie le tragedie le furbizie e le asperità che si nascondono, mentre i miei amici sembrano conoscerle, esserne informati, parlarne con cognizione di causa.
Infine, mi angustio per la mia piccolezza, per l'ignoranza che palesemente dimostro, verso 'il nostro problema'.
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Ma vaffanculo.

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