ventigradi

Quando il tepore del sole ricomincia a scaldare le ossa mi rendo conto che siamo fatti per abitare questo pianeta e per vivere a ventigradi più o meno.
Alcune condizioni del clima ci fanno star bene e figliano pensieri sani; così respirare aria pura, sentire la brezza che ci accarezza la pelle, far trapelare tra le ciglia i raggi del sole al tramonto sono sensazioni che ci migliorano, fontane di endorfine per i nostri 'spiriti guerrieri' assetati di pace.
[E mentre guardo la tua pace dorme / quello spirto guerrier ch'entro mi rugge - grazie Ugo]

Con queste sconfinate quieti capita che si riesca a vivere in equilibrio,  a crogiolarsi nel ventre della Madre Terra; cercando di vivere in purezza si accendono sensibilità nuove, si riescono ad intuire bagliori di un'esistenza più profonda e possibile, si intuiscono presenze sottili, pure, evanescenti, appena dietro la coda dell'occhio; il solo pensarle le defila impaurite, non reggono l'oltraggio dei nostri lordi pensieri.

I tepori di primavera invitano a drizzare attente le orecchie dell'anima, vivere di muti quotidiani stupori, coltivare le visioni dietro l'angolo degl'occhi, lasciarsi ferire dal respiro della terra, e delle anime; vivere sempre come fossimo a  ventigradi, più o meno.

Foto su flickr

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