linee evolutive della FAD

Evoluzioni della formazione a distanza: un prospetto evolutivo per un approccio sperimentale. Italo Losero - 31-11-2004

In queste note vorrei indicare alcuni settori nei quali può essere interessante soffermarsi per chi si occupa di formazione con le nuove tecnologie informatiche; lo farò partendo dall'osservazione di alcuni dati di fatto che possono essere desunti dalla (breve) storia di questo tipo di formazione e da alcune conseguenti considerazioni.
Per lo scopo di queste note 'fad' e 'formazione con le NT' sono sinonimi.

1. Analisi dello stato dell'arte: alcuni dati di fatto

Dopo gli anni del 'boom' della formazione a distanza si sta assistendo ad una fase di assestamento che da una parte riduce le false aspettative della 'moda' del momento e dall'altra premia gli sviluppi più accorti che sono stati fatti.

Tra le linee generali che possono tracciarsi per ipotizzare futuri studi e sviluppi ci sono:
a. La generale assunzione che la formazione 'blended' sia quella più premiante dal punto di vista dell'apprendimento; la formazione a distanza sembra avere il massimo di efficacia quando intercalata a sessioni in presenza.
b. La spinta forte sui modelli didattici da adottare e la centralità della didattica nei confronti delle tecnologie; dopo un periodo che ha visto nell'aspetto tecnologico il focus dell'attenzione si sta (giustamente) spostando l'attenzione sui processi didattici e sull'apprendimento.
c. L'uso sempre più diffuso delle tecnologie a qualsiasi livello; le nuove tecnologie perdono la connotazione di strumento per l'élite tecnologica per diventare base condivisa di strumenti di lavoro.
d. La semplificazione e coscienza di processo tecnologico che piuttosto che andare verso tecnologie sempre più sofisticate porta a sfruttare meglio quelle esistenti.
e. L'interconnessione (globalizzazione) con altri mondi/sistemi, sia dal punto di vista informatico che geografico/linguistico, e f. la conseguente ricerca di sistemi di catalogazione/immagazzinamento dei materiali didattici per capitalizzare gli sforzi dei primi esperimenti e indicizzare in modo proficuo quelli correnti

2. Considerazioni desunte

Queste linee generali individuabili nel panorama della formazione con NT portano ad alcune corrispondenti considerazioni:
a. I progetti di formazione a distanza hanno passato la fase di 'sperimentazione' e cominciano ad essere utilizzati secondo modelli definiti dall'esperienza, nei quali la formazione in presenza ha precisi e specifici fini, così come quella a distanza; mentre alla prima vengono lasciati i 'momenti topici' della formazione alla seconda vengono delegati quelli di revisione e supporto, di interazione e confronto non possibili in presenza; si tende a sfruttare le peculiarità dei sistemi per ottimizzarne l'efficacia.
b. Nell'utilizzo della formazione con le NT è (finalmente) entrata la didattica; esperti del settore che per lungo tempo hanno osteggiato o guardato a distanza l'informatica ora interagiscono fortemente e cercano di sfruttare i vantaggi che porta. Questo consente di operare scelte forti per progettare la didattica ad hoc per l'utilizzo (anche) dei sistemi di formazione tecnologici. In linea generale vengono divisi materiali, argomenti e modelli didattici per quanto riguarda le categorie presenza/distanza, sincrono/asincrono e ancora modalità diverse vengono applicate in funzione del tipo di materia affrontata
c. Nei primi approcci con la FAD un forte ostacolo iniziale era dovuto alla poca pratica all'uso del pc/dei programmi da parte dei fruitori; spesso venivano alterati e confusi i dati sull'efficacia del sistema dalle difficoltà di approccio tecnologico. La vasta diffusione delle tecnologie informatiche consente oggi di superare (spesso a piè pari) queste difficoltà. Di più: l'esteso utilizzo di forme di comunicazione documentale ipertestuale (leggi: web) ha costruito un terreno comune nell'affrontare l'esposizione ipertestuale delle informazioni che consente ai produttori di materiali di sfruttare le pre-conoscenze degli utenti per fornire materiali complessi ma facilmente fruibili. Va registrato tuttavia un persistente predominio delle tecnologie web-based a detrimento di tecnologie più semplici e diffuse: la telefonia cellulare ha raggiunto un livello di conoscenza condivisa che auspicherebbe un maggiore coinvolgimento nelle modalità di formazione con le NT. La diffusione presso categorie sociali tipicamente non-tecnologiche ne esalta il potenziale valore di introduzione alla formazione tecnologica da parte di persone che ne sarebbero altrimenti tagliate fuori.
d. La corsa a tecnologie sempre nuove si è (dal nostro punto di vista!) fermata. Si è spesso fatto l'errore, in passato, di pensare che i limiti della formazione a distanza fossero legati alla limitatezza delle tecnologie, della banda passante, dei sistemi di interazione. In più casi, e fin da tempi 'remoti' (1999) era stata dimostrata la non - essenzialità delle tecnologie ad alto consumo di banda (leggi:video) per l'efficacia della formazione, evidenziando come l'aumento dell'efficacia formativa non fosse per nulla correlata con l'aumento della banda a disposizione, quanto piuttosto col corretto utilizzo degli strumenti. Con felice sintesi, è stato affermato che 'la creatività è inversamente proporzionale alla banda passante', evidenziando la qualità dell'approccio piuttosto che la massività dell'informazione. Ciò ha comportato il miglioramento dell'uso delle tecnologie a disposizione piuttosto che la corsa a quelle sempre più nuove, sfruttando al meglio quegli strumenti che hanno già dato prova di funzionare egregiamente; va qui appena accennato che la posta elettronica risale agli anni '70, i forum e le chat agli anni 80 e il web, ultimo nato, ai 90; lo studio delle più efficaci modalità di scrittura nella posta, la capacità di moderazione nei forum, la corretta impostazione ipertestuale dei documenti e delle informazioni nel web potrebbero tranquillamente costituire materia di un seminario di approfondimento sulla formazione a distanza che poteva essere tenuto tanto 10 anni fa che oggi, ed è il nocciolo sul quale agire per migliorarne le prestazioni.
e. La globalizzazione delle informazione e la richiesta di organizzazione, sistematizzazione e riuso delle risorse per la formazione a distanza (nonchè, ovviamente, richieste di economicità dei sistemi) hanno generato la necessità di standard internazionali sui quali appoggiarsi per la formazione tecnologica. Sia in ambito europeo che nordamericano (e australiano) si è assistito alla proliferazione di tali standard, evidenziando un approccio più dialettico e didattico nel vecchio continente e un diverso approccio, pragmatico e tecnologico, nel resto del mondo, forse riflettendo il 'carattere' e le peculiarità geografiche e culturali. La ricerca di standardizzazione, in linee generali, ha riguardato la catalogazione e sistematizzazione delle risorse per uso didattico, la loro modalità di somministrazione (termine bruttissimo, aiutatemi a trovarne uno migliore) ed erogazione, la loro raccolta e sistematizzazione in 'contenitori' complessi nei quali immagazzinarle e condividerle. Nonostante alcuni approcci 'autarchici' che hanno dato origine a sistemi dalla breve vita, si è assistito a progetti di ampio respiro dove si sono presi in considerazione gli standard internazionali; 'prendere in considerazione' penso sia il migliore degli approcci, cioè studiare ed approfondire quanto fatto da altri per adottarlo in toto, se è il caso, oppure apportare le necessarie modifiche per avere un sistema proprio ma in grado di colloquiare con gli altri.
f. La citata raccolta e sistematizzazione dei materiali didattici è compito degli 'organizzatori' di sistemi formativi piuttosto che degli erogatori di formazione; esigenze di razionalizzazione ed economicità hanno spinto alla realizzazione di standard per l'organizzazione, traferimento e condivisione dei materiali didattici.

3. Su cosa porre l'attenzione per seguire e progettare l'evoluzione della formazione con NT

Le linee future verso le quali indirizzare gli studi e le applicazioni della formazione con le nuove tecnologie potrebbero essere:

a. Lo studio delle migliori modalità della veicolazione dell'informazione e dell'approccio didattico;
· Nell'individuare le citate peculiarità di sistema, studiando a fondo le potenzialità che strumenti semplici offrono; l'aver traslato ogni strumento internet (mail, forum,chat) su web ha portato a grandi vantaggi per l'universalità d'uso ma contemporaneamente ne ha depresso le potenzialità.
· A seconda che si sia di fronte ad un sistema in presenza o a distanza
o In presenza, potenziando le consolidate conoscenze sulle modalità di gestione d'aula con le possibilità aggiunte dalle successive sessioni a distanza. Ad esempio rimandando ad un confronto su forum un dibattito non immediatamente eseguibile, a domande via e-mail dove non ci sia il tempo per effettuarle, a documenti on-line per l'approfondimento di temi, a linkografie dinamiche, ad esercitazioni on-line.
o A distanza utilizzandone le potenzialità che vanno in questi tempi delineandosi (asincronicità, universalità, facilità di comunicazione) potenziandole con il rapporto con i momenti di presenza; da una parte, fungendo da momento preparatore e da substrato per accogliere degnamente la lezione in presenza; dall'altro fungendo a posteriori da digestore delle nozioni, consentendo l'approfondimento e il confronto.
b. Lo studio dei migliori modelli didattici da adottare;
· A seconda del tipo di materia / argomento, studiando quali siano gli approcci migliori per le diverse discipline; è chiaro che tanto la filosofia quanto la statistica possono utilizzare la formazione con NT, ma i metodi adatti saranno probabilmente diversi
· Una volta definito l'utilizzo tecnologico, capire le peculiarità e modalità d'uso dell'approccio sincrono verso quello sincrono, stabilendone confini e strategie d'uso per massimizzare l'apprendimento.
c. Lo studio e la sperimentazione della cultura informatica diffusa che va formandosi in tutte le culture dove l'approccio tecnologico è possibile, per sfruttare al massimo le pre-conoscenze acquisite. Dove possibile, sfruttare le preconoscenze acquisite; la telefonia cellulare è un esempio da seguire e non banalizzare, cercandone l'integrazione con i sistemi didattici e valorizzandone la capacità di 'fare da gancio' per portare persone distanti dall'uso delle tecnologie verso sitemi di formazione continua.
d. Lo studio e la sperimentazione nell'utilizzo dei sistemi di comunicazione esistenti ed utilizzati; in particolare sul linguaggio delle comunicazioni scritte (in mail, forum, chat), lo studio dei meccanismi dei forum, anche tecnologici (studio approfondito del protocollo NNTP, che prima dei forum via web ha fornito, e continua a fornire, continue sorprese). Esistono esperienze fortissime di moderazione di forum pubblici che potrebbero essere seguiti per monitorarne le tecniche di conduzione.
e. Lo studio e l'approfondimento degli standard sulla formazione con le NT. E' uno degli approcci che ritengo più importanti non tanto per il valore degli standard stessi quanto per il lavoro che è stato fatto a monte della definizione degli standard. Il solo studio e applicazione di un reference model complesso come SCORM 1.2 porta alla conoscenza di molti sottosistemi la cui conoscenza è fondamentale per chi si occupa di sperimentazione formativa. Soprattutto l'applicazione cum grano salis degli standard, il loro adattamento critico alle specifiche realtà formative consente da una parte la visione completa dello stato dell'arte e dall'altro l'utilizzo completo ed efficiente del lavoro di standardizzazione, oltre ad aprire i progetti verso futuri sviluppi. L'errore da evitare è nel ritenere gli standard una mera questione tecnologica; le implicazioni metodologiche e didattiche sono tali da obbligare il progettista sprovveduto ad effettuare una repentina marcia indietro nel momento della applicazione degli standard ai materiali didattici.
f. Le repositories di materiali didattici sono una delle più alte espressioni della ricerca di standardizzazione e di condivisione di un modello comune; sono gli oggetti che consentono a diversi modelli formativi e oggetti didattici di 'fare sistema', e come tali sono spesso oggetti di studio da parte di attori di coordinamento e di organizzatori di sistemi di formazione. La loro adozione (critica, come sempre) consente la creazione di sistemi didattici in grado di adattarsi alle esigenze di tutti, di accettare materiali provenienti da ovunque, di trasferire materiali didattici verso terzi, di organizzare una erogazione dei materiali raccolti tramite un LMS, di condividere e collaborare con realtà transnazionali.

4. Conclusioni

Dopo la gran corsa che la formazione ha fatto negli ultimi anni forse è giunto il momento di fermarsi a valutare quanto è stato fatto ed estrarne gli insegnamenti migliori.

Molti sistemi di formazione a distanza nei confronti dell'apprendimento provocato hanno generato sonori tonfi: è soprattutto da essi che si può imparare parecchio. Viceversa, alcune sperimentazioni, anche se a volte limitate nell'estensione, si sono distinte per la qualità dell'approccio ed i buoni risultati: da essi possono essere tratti spunti per una evoluzione proficua.

Gli standard sulla formazione a distanza sono un terreno sul quale si sono confrontate diverse culture della formazione e sui quali si è capitalizzato molto lavoro: il loro approfondimento è condizione indispensabile per lo sviluppo di nuovi sistemi, errore grave ignorarne la genesi ed il funzionamento.

Gli archivi di sistemi didattici rappresentano il futuro della formazione, tanto a livello di singolo ente/azienda quanto a livello globale, attraverso ad essi passerà la possibilità di un futuro potenziamento delle conoscenze di moltitudini di individui.

Le tecnologie informatiche (nel senso primo: informazione automatica) hanno seguito una corsa così veloce da non consentirne un calmo esame delle potenzialità. Forse è giunto il momento di guardarle con calma e disincanto per impadronirsene ed andare verso quella 'società della conoscenza' di cui gli organizzatori di sistemi formativi sono strumento.

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