settecento anni d'amore - Jack & Chris

(Commento al video pubblicato su youtube: https://youtu.be/1hwiWUIA-Wc)

Quando comincio a pensare ad un video lo penso spesso come una cosa da niente; faccio le foto e mi dico ecco, che ci vuole a metterle in fila, una musichetta e via: una dopo l'altra.
L'idea di fare un video, quando scatto foto, mi viene da subito; perchè penso che sia un modo più completo di far sentire a chi le guarda le sensazioni che voglio che il mondo senta.
Ovvio, è peccato d'orgoglio, e ogni scarrafone e bello a mamma sua, and have a short piss, e stai un po' più calmo.
Giunto in età matura, smetto di tacere per timidezza: l'ho fatto troppe volte, ora invece... pubblico.
Foto, video, racconti e romanzi; poco importa quale impressione dò agli altri: anzi, sta succedendo esattamente il contrario rispetto ad un tempo.
Allora temevo il giudizio altrui su quanto facevo, ora sono gli altri che devono temere il mio giudizio su di loro nei riguardi di quello che espongo.
Ybris, invidia degli dei, arroganza, superbia? Fate voi, per me è vita.
Tornando al video: anche questa volta, passeggiando e scattando le foto, il filo che collegava gli scatti era costituito da una impalpabile leggerezza che sentivo nel rodere il sentiero; così che giunto al primo scollinamento, quando tra le betulle appare la corona delle Alpi, già mi sentivo 'in the mood' per creare una storia.
San Giacomo di Moia, meta dolce dei miei anni di ragazzino, luogo mitico per le persone come mia madre che di quei luoghi ne han fatto cuore.
Di fronte, Santa Cristina; arroccata ed alta, modella per decine di scatti, flessuosa ed elegante in mezzo alla valle, spirituale e bellissima.
Intorno, le luci del sole basso dell'inverno e gli alberi nudi, che vivono del loro profondo letargo la vita intensa ed invisibile dell'inverno, la vita lenta e tenace della notte pronta a brillare al primo sorgere dell'alba di primavera, quando la stella del mattino è l'annuncio che la vita rinasce.
Tornato a casa guardo le foto, rivivo i momenti; dolorosamente scarto i fuori fuoco, le inquadrature sbagliate, gli errori grossolani, diventa un piccolo funerale in cui vado a seppellire ricordi di luce che non torneranno più.
Sulle foto rimaste, il lavoro: cercare nella postproduzione il taglio, la luce, l'emozione di quando ho scattato.

Viene poi un momento importante: la scelta della musica.
Voleva essere un video veloce, con una musica inserita quasi a caso; ma nel frattempo mi sono innamorato delle immagini e penso che richiedano qualcosa di più della prima canzonetta che viene in mente.
Quindi mi metto sulla playlist delle musiche che sto esplorando e contemporaneamente scorro le immagini delle foto per trovare l'attimo in cui musica e foto vanno d'accordo.
La voce melodica, i ritmi lenti di Lisa Gerrard mi conquistano, anche se rimangono in lotta con le musiche dell'ipnotico film 'Human' fino all'ultimo.
A quel punto individuo la melodia e divido le foto per categorie che si adeguino alla musica; per farlo devo ripercorrere, ancora una volta, la storia degli scatti.
1 - la salita
2 - la bellezza, la tranquillità e il panorama di San Giacomo di Moia
3 - la visione ipnotica e dolcissima di santa Cristina, lì in mezzo alla cerchia dei monti
Ed è in quel momento che mi viene in mente da quanto tempo questi due posti si guardano; le prime notizie sono del 1400, ma qualcosa c'era prima: più o meno settecento anni!
Per questo mi viene in mente di narrare la storia di questi due posti che da così tanto tempo si guardano, come se fossero sguardi di pietre viventi di vite eterne.
Monto immagini e video in una prima imbastitura; 'suonano' bene. Sounds good.
A quel punto prima di affinare il video vado a cercare le parole della canzone per trovare altri spunti.
Leggo, sorrido, piano.
Mi cade il mondo in testa dal piacere; come può il testo di una canzone essere così indovinato?

my precious love can only come from above

solo dall'alto; come queste due alture, come le cose del cielo, dello spirito; solo da una condizione più alta, ultraterrena, oltre le cose 'normali', oltre quello che fanno gli altri, solo da queste arie dello spirito così forti e rarefatte può venire l'amore tra loro

in unity is born a kiss of dignity

dall'unità nasce un bacio di dgnità; è un concetto profondissimo, volontariamente preso, o meno, dalle sapienze alchemiche.
L'unità la intendo come unione tra il maschile e il femminile, dove l'unione materiale tra fidanzati o coniugi o amanti non è che un pallido riflesso terreno dell'unità primigenia, di quel paradiso terrestre precedente alla conoscenza del bene e del male.
Quel 'kiss', quel bacio è l'opera, è l'unione degli opposti, è il rebis alchemico, lo spirito mercurio; riportarne la dignità qualificante vuol dire esprimerne appieno il concetto.

Non so chi abbia scritto questo testo, nè so se la mia interpretazione possa essere quella dell'autore, ciò che è certo che con queste parole è facile volare.

Una ultima nota: tra le immagini non ci sono effetti visivi di transazione, c'è sempre un taglio netto da una all'alta; mi è sembrata l'unica opzione percorribile.

Qui c'è il necessario.
Null'altro.

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